Descrizione
Quest’opera è composta da tre parti: L’impatto dell’Umanesimo nelle arti figurative: ci si sofferma sull’influenza che l’Umanesimo ha avuto sulla pittura, la scultura e l’architettura a partire dalle corti italiane dal ‘400 alla fine del ‘500. La riscoperta della cultura classica ispirò un desiderio di perfezione morale e formale. Tra i principali interpreti di questo cambiamento si ricordano Donatello, Mantegna e Leon Battista Alberti, i cui capolavori sono illustrati in modo attento e posti costantemente a confronto con i modelli antichi. Le città rinascimentali tra arte, architettura e potere : viene proposto un interessante confronto tra l’identità politica delle città rinascimentali di Milano e Firenze e la struttura dei palazzi del potere. Affascinanti e accurate descrizioni dell’arte e dell’architettura di uno dei periodi più floridi della storia italiana si alternano ad un’attenta ricostruzione delle vicende politiche del tempo. In particolare, viene proposta un’analisi dell’urbanistica di Milano dai Visconti agli Sforza e dell’evoluzione di Firenze da comune repubblicano a sede del Granducato di Toscana. Il ruolo delle Signorie nello sviluppo dell’arte rinascimentale: i Principi del rinascimento esprimevano potere e virtù attraverso la fiorente arte del tempo, che ancora oggi testimonia lo splendore e la ricchezza delle grandi famiglie italiane. Il programma si sofferma in particolare sulla corte dei Gonzaga di Mantova descrivendo accuratamente la struttura, le decorazioni e gli affreschi dei palazzi del potere, primo fra tutti Palazzo Te. Tra gli artisti chiamati dai Gonzaga per i loro palazzi ricordiamo Pisanello, Andrea Mantegna e Giulio Romano. La città fu anche fonte di ispirazione per Federico da Montefeltro, che in seguito alla sua formazione umanistica a Mantova, fece di Urbino uno dei centri culturali e artistici più importanti d’Italia, nel quale operarono Luciano Laurana e Piero della Francesca.