Descrizione
«Non voglio che teniate la mia fotografia nei vostri uffici. Appendete piuttosto quelle dei vostri figli e guardatele ogni volta che dovete prendere una decisione». Volodymyr Oleksandrovyc Zelensky è il risultato di un percorso. Il frutto delle amicizie che ha coltivato fin dalla giovinezza, ma anche delle sue molteplici carriere, di comico, sceneggiatore, produttore e oggi presidente e comandante in capo dell’esercito del suo paese. Tutto lo ha portato dov’è. Poi, come si dice, le circostanze fanno e disfano gli uomini. Possono distruggerli o innalzarli, a seconda delle loro risposte alla drammaticità del momento. In tempo di pace Zelensky era una figura piuttosto criticata. Ma in guerra ha saputo diventare l’emblema di un popolo, e di un ideale di resistenza. Con i suoi discorsi diretti, capaci di conquistare i cuori anche al di là delle frontiere, ha contrastato il linguaggio robotico di Putin, mettendolo di fronte al suo isolamento fisico e politico. Raccontare la sua storia significa raccontare anche la storia del suo popolo. Indagare il peso delle sue origini ebraiche e del pegno di vite umane pagato dai suoi avi al nazismo, mentre la propaganda di Putin incita alla “denazificazione” dell’Ucraina. Raccontare il tragitto che l’ha portato dall’essere nato e cresciuto, russofono, in un paese ancora sovietico, dall’aver costruito il suo successo tra Mosca e Kiev, alla decisione di rinunciare al mercato russo dopo la rivoluzione di Majdan, l’annessione russa della Crimea e l’escalation di violenza nel Donbass. Significa anche affrontare le palesi zone d’ombra, come il suo rapporto imbarazzante con l’oligarca Igor Kolomoisky, rivelato dai Pandora Papers, o le seduzioni populistiche. Uomo di spettacolo e d’affari, di compromesso e di compromissioni, uomo di Stato. E stato tutto questo, Volodymyr Zelensky. Ma nessuno avrebbe potuto prevedere che il ruolo della vita doveva ancora arrivare. E che sarebbe stato proprio Vladimir Putin ad assegnarglielo. Con testimonianze e contributi inediti di amici, colleghi, membri del suo entourage ed esponenti dell’opposizione, oltre che di storici, politologi e giornalisti di primo piano.