Descrizione
Il film presenta fin dalle prime sequenze la morte di Gandhi e l’apoteosi dei suoi funerali. Chi hanno ucciso? La coscienza dell’umanità. Egli che aveva sempre lottato per la non violenza fu vittima della violenza, presentando nella morte, come in vita, un’impressionante somiglianza con il suo più grande maestro, Cristo. Il racconto della vita di Gandhi, splendidamente interpretato dall’attore inglese Ben Kingsley, inizia nel 1893 in Sud-Africa, con la famosa notte di Maritzburg, la piccola capitale del Natal, ove un poliziotto getta il giovane avvocato Mohandas Karamichad Gandhi dalla prima classe del treno (come indiano doveva viaggiare in terza classe) e dove ha trascorso la notte gelida (era inverno) nella sala d’aspetto. Così, nel silenzio e nella solitudine di quella notte africana, Gandhi, si era trovato per la prima volta, all’improvviso, dinanzi alla missione della sua vita. Dopo decenni, conversando col missionario inglese J.R. Mott, indicava nella notte di Maritzburg l’avvenimento più significativo della sua vita. Quella notte è costata all’Inghilterra un impero: l’impero delle Indie. Difatti Gandhi comincia le sue proteste con lettere, con articoli sui giornali, con raduni contro le ingiuste e assurde discriminazioni razziali del Sud-Africa: proibizione di camminare sui marciapiedi, necessità dei lasciapassare, delle impronte digitali e tante altre angherie. Alle reazioni violente della polizia, Gandhi, sanguinante per le bastonate, reagisce caparbiamente disobbedendo, con la non-violenza.