Descrizione
E una favola quella che Luba si รจ inventata per regalare ai “suoi” bambini un sorriso: il gioco del treno azzurro. Uno dopo l’altro, prima di salire su quel convoglio immaginario, ciascuno dice dove vuole andare, e la locomotiva li porta a destinazione. ยซA casaยป, sospirano quasi tutti. Sanno che da Bergen-Belsen nessuno puรฒ uscire, ma il treno azzurro tiene viva la speranza che un giorno l’orrore in cui sono sprofondati svanirร . Un treno di tenebre li ha portati fin lรฌ – dalla Francia, dall’Olanda, dall’Ungheria, dalla Polonia, ovunque i nazisti hanno esteso la loro croce uncinata – un treno di luce li farร fuggire via. Sono migliaia i bambini di tutte le etร che hanno varcato i cancelli dello Stalag 311, il lager della bassa Sassonia dove รจ stata rinchiusa anche Anna Frank. Molti di loro si sono ritrovati presto soli, perchรฉ i genitori, prima i padri poi le madri, sono stati mandati a lavorare come schiavi nell’industria bellica. Neonati, bambini piccoli, adolescenti abbandonati a loro stessi in mezzo a prigionieri adulti, tutti in lotta per la vita. Ma nel mezzo della notte piรน buia, una prigioniera polacca, un’infermiera di nome Luba Tryszynska, giร sopravvissuta ad Auschwitz, รจ riuscita a creare per loro un’oasi segreta all’interno del campo, dove molti sono stati nascosti e protetti. Per loro ha lavorato, implorato, barattato, rubato cibo, vestiti, medicine, ogni cosa per preservarli dai morsi della fame e dalla furia delle guardie, un giorno dopo l’altro. Quei piccoli si chiamano Marc, Stella, Jacques, Liza, e con mille altri nomi. Questa รจ la loro storia: la straordinaria vicenda delle “baracche dei bambini” a Bergen-Belsen.