Descrizione
Ci siamo. Ecco cosa comprende Carlo appena riceve la telefonata di suo padre. Un pensiero immediato, che non lascia dubbi. Bastano un breve scambio di battute, una richiesta di aiuto dall’altro capo del filo per spazzare via la regolarità della sua vita londinese. “Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato: il tempo in cui fare i conti con l’essere un padre e non più un figlio. Il tempo in cui dare un’identità al mio addio.” Sono tredici anni che Carlo si tiene a distanza di sicurezza da quel padre debordante e pieno di genio, sette anni che si tiene lontano dalla vita in mare che a lungo è stata, semplicemente, la sua vita. Ed ecco che ora il padre lo sta chiamando da Upernavik, Groenlandia, per chiedergli proprio di tornare su una barca con lui, come ai vecchi tempi. Per chiedergli di aiutarlo a portare il Katrina fino in Canada. Sospeso su quelle acque pericolose e fra quei ghiacci, fra il silenzio egli sporadici incontri con gli inuit delle coste, Carlo si trova a vivere la più grande avventura che un uomo possa intraprendere: ritrovare suo padre. Pietro Grossi, con l’esperienza di chi è cresciuto in mare, ci immerge in quegli abissi che i grandi romanzi di vento e oceano hanno il potere di spalancarci davanti. E lo fa con un libro che è un corpo a corpo fra padre e figlio, un confronto serrato ed estremo nella solitudine dei ghiacci artici.