Descrizione
Il disegno di Michel Angelo e il colorito di Titiano così, secondo un suo biografo, Carlo Ridolfi, il giovane Tintoretto avrebbe dichiarato, scrivendo sul muro dello studio, il proprio programma artistico. Vero o no che sia l’episodio, questo è oggi per noi il significato della sua pittura che innesta nella tradizione veneziana del colore il forte disegno della maniera toscana. Artista intransigente e instancabile, non lasciò mai Venezia: molti palazzi e molte Chiese sulla laguna splendono della luce dei suoi dipinti, ma opere sue sono oggi presenti nei maggiori musei del mondo. Nel corso della sua vita, tra il 1518 e il 1594, la repubblica veneziana raggiunse quel culmine di gloria e potenza che ha già in sé i segni della decadenza imminente. Da quei segni l’inquietudine irrompe nella pittura totalizzante di Tintoretto: è la luce dei suoi dipinti religiosi, nel tempo della Controriforma; dei suoi vibranti ritratti, nel tempo dell’ultima fortuna del potere veneziano.